Effetto guerra: l’industria alimentare ritorna all’olio di palma

Effetto guerra: l’industria alimentare ritorna all’olio di palma

L’industria alimentare ritorna all’olio di palma: entro l’inizio del prossimo anno, secondo le previsioni dell’Unione italiana olio di palma sostenibile, il suo impiego crescerà del 20 per cento a causa di una forte carenza sul mercato dell’olio di girasole. Con il 60% della produzione e il 75% dell’export, Kiev è infatti il principale coltivatore di girasoli al mondo. L’industria italiana di spremitura, invece, produce solo 250mila tonnellate di olio grezzo. Così, il nostro Paese dipende dall’Ucraina per oltre il 60% delle importazioni: ferme quelle a causa del conflitto, le imprese alimentari devono necessariamente correre ai ripari.

Perché proprio l’olio di palma? Tra tutti i sostituti possibili offre alcuni vantaggi: ha un gusto neutro, un prezzo competitivo e, rispetto a quello di colza, è più facile da reperire. Quanto a quello di soia, invece, la maggior parte arriva dal Sudamerica ed è Ogm. Davanti a un cambiamento così repentino dello scenario degli approvvigionamenti, le imprese italiane hanno già cominciato a fare i primi ordini di olio di palma. Si tratta di una bella rivoluzione, se si pensa che sette anni fa cominciarono le campagne contro il suo utilizzo, da alcuni considerato il principale responsabile della deforestazione del Borneo e di altre aree vergini del pianeta.

Olio di palma sostenibile: ICEA certifica RSPO

Mai come oggi, la certificazione dell’olio di palma permette quindi un posizionamento chiaro e strategico dell’azienda certificata che produce o utilizza olio di palma in modo sostenibile: il 95% dell’olio di palma utilizzato dall’Italia è infatti già certificato e sono milioni le tonnellate di olio di palma (il 20% del totale della produzione mondiale) prodotte in maniera sostenibile, coprendo circa 3,5 milioni di ettari di piantagioni.

Punto di forza della certificazione per l’olio di palma sostenibile è il ricorso a organismi di certificazione indipendenti, che assicurano la certificazione del prodotto lungo l’intera filiera. ICEA è autorizzata al controllo e certificazione di conformità allo Standard RSPO Supply Chain Certification e certifica RSPO (https://icea.bio/certificazioni/food/standard-volontari/rspo-sustainable-palm-oil/), il principale standard di sostenibilità a livello internazionale. Roundtable Sustainable Palm Oil garantisce e valorizza i prodotti ottenuti con olio di palma e palmisto provenienti da coltivazioni gestite secondo criteri di sostenibilità ambientale e sociale.