Con il termine Acquacoltura si definisce quell’insieme di attività finalizzate alla produzione controllata di organismi acquatici.
Nello specifico si può distinguere in itticoltura, molluschicoltura, crostaceicoltura e alghicoltura.
INFORMAZIONI
Acquacoltura
L’acquacoltura biologica se responsabilmente sviluppata e praticata, potrà dare un contributo significativo alla sicurezza alimentare globale e alla crescita economica.
Lo sfruttamento delle risorse ittiche, il tema del benessere degli animali, nonché il problema della sicurezza e qualità dei prodotti e di conseguenza la salvaguardia dell’ambiente marino, hanno spinto la Commissione UE a definire i requisiti per l’acquacoltura biologica.
Dal luglio 2010 è entrato in vigore in Europa il Reg. N. 710/2009 che ha modificato il Reg. CE 889/08 introducendo le norme tecniche per l’acquacoltura biologica.
Una grande opportunità per l’acquacoltura europea che, per affrontare un mercato molto competitivo e globalizzato, deve inevitabilmente puntare verso sistemi di produzione che garantiscano un alto livello di qualità del prodotto e il massimo rispetto dell’ambiente.
Oltre al benessere animale, l’acquacoltura bio punta una attenzione speciale anche ai problemi ambientali, attraverso la verifica della qualità dei luoghi in cui si svolge l’allevamento.
I mangimi utilizzati devono rispondere a requisiti nutrizionali specifici. Le farine e gli olii di pesce possono essere utilizzati se provengono da scarti della pesca e, comunque, in un contesto di pesca certificata sostenibile.
La gestione della salute animale deve puntare alla prevenzione delle malattie. Sono imposti, inoltre, limitazioni rilevanti nell’uso di materie prime per mangimi e prodotti per la pulizia e disinfezione.
Il pesce prodotto da acquacoltura biologica vanta alte qualità organolettiche ed è ottenuto senza l’impiego di OGM.
La certificazione biologica aiuta a ridurre l’impatto dell’azienda sull’ambiente e in molti casi protegge habitat delicati.
Alghe biologiche
La normativa europea prevede anche criteri per la coltivazione biologica delle alghe marine.
Costituisce metodo di produzione biologico anche la raccolta delle alghe marine selvatiche in aree di elevata qualità ecologica (direttiva 2000/60/CE) a patto che tale attività non nuoccia alla stabilità a lungo termine dell’habitat naturale o alla tutela delle specie nella zona di raccolta.
Con il Reg UE 673/2016, la spirulina è stata inclusa alla voce “alghe e microalghe” e compresa nel reg 834/07 e 889/08.
Pertanto tutti i mezzi tecnici che si vogliono utilizzare nella produzione devono essere ammessi dal reg 889/08.