Un dono speciale per le sue aziende certificate.
“La felicità è autentica solo se condivisa”.
Into the Wild
Un gesto semplice con un effetto reale e concreto: ICEA ha voluto regalare un albero per questo Natale a tutte le sue aziende e organizzazioni controllate e certificate nel 2022.
Un ringraziamento con il cuore e con la mente, un regalo sostenibile da condividere.
Come spiega Pietro Campus, Presidente ICEA: «Per quanto sostenibile e realizzato in materiale riciclato, nessun dono esprimerà mai la nostra idea di necessità di cambiamento quanto l’atto di piantare un albero».
Il dono è un gesto semplice ma potentissimo, perché è basato sulla fiducia, sull’uomo e richiama la speranza di un domani sereno. L’iniziativa di ICEA si ispira all’Enciclica di Papa Francesco, ad un modello di ecologia integrale dove l’ambiente è un bene comune e la speranza si deve accompagnare a un impegno concreto per trasformare “tutte le situazioni di ingiustizia e degrado” che fanno soffrire l’umanità.
Come dice un vecchio proverbio: “Una società diventa grande quando gli anziani piantano alberi sapendo che non siederanno mai sotto la loro ombra”. Per questo ICEA ha acquistato un vero bosco da Tree-Nation, organizzazione no profit mondiale. Ventimila mangrovie, le cui tipiche radici proteggeranno le coste da inondazioni e tempeste, evitando l’erosione.
L’iniziativa di Natale di ICEA ha compensato, solo nel mese di dicembre, 374 tonnellate di CO2.
Aumentare la presenza di alberi nel mondo ha molti più benefici di quello che ci si potrebbe aspettare, sia sotto il profilo scientifico – come la capacità di arrestare la catastrofe climatica – sia sotto il profilo sociale, psicologico e spirituale. Senza tralasciare l’infinito potere evocativo che genera la contemplazione della sua bellezza.
Piantare insieme una foresta ICEA allora diventa molto più che un simbolo di speranza, è un inno alla vita da salvaguardare e far crescere, è realizzare un bene condiviso. Se siamo nati per convivere, per condividere il circostante che ci è stato donato, allora tutto, anche l’essere felici, presuppone condivisione.