Approvata in Italia la Legge sul Bio: un modello di economia etico e sostenibile

Approvata in Italia la Legge sul Bio: un modello di economia etico e sostenibile

Dopo 13 anni di attesa, con 195 voti favorevoli, 4 astenuti e nessun contrario, il Senato ha approvato in Italia – in via definitiva – la Legge sul Bio: una norma per la tutela e lo sviluppo del biologico, che regola e incentiva l’agricoltura biologica, rispettosa dell’ambiente, etica e sostenibile, sempre più ricca di prodotti a basso impatto ambientale e di persone più attente ai grandi valori umani. Un momento storico per un mercato, quello del biologico, che è in continua espansione: ormai fiore all’occhiello del Made in Italy, l’intero settore ha visto aumentare dell’80% la sua superficie in soli dieci anni. Oltre 80mila le imprese già certificate biologiche, che fanno dell’Italia un Paese leader in Europa nel comparto, con 2 milioni di ettari coltivati.

LEGGE SUL BIO: LE NOVITÀ

Tra le novità previste dalla nuova normativa ci sono l’istituzione di un tavolo tecnico per la produzione biologica, al quale sono affidati i compiti di definire le priorità del Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica, esprimere pareri sui provvedimenti di carattere nazionale ed europeo in merito alla produzione biologica, proporre attività di promozione del biologico, individuare strategie per favorire l’ingresso e la conversione delle aziende convenzionali al biologico. Tra le altre novità, l’introduzione del marchio biologico italiano per quei prodotti biologici ottenuti da materia prima italiana. Ancora, la predisposizione di un piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici con il compito di agevolare la conversione al biologico, incentivare il consumo dei prodotti biologici, migliorare il sistema di controllo e di certificazione a garanzia della qualità dei prodotti biologici attraverso la semplificazione della normativa, valorizzare le produzioni tipiche italiane biologiche. Previsto dalla nuova normativa anche un piano nazionale per le sementi biologiche.

Viene poi introdotto un Fondo per lo sviluppo della produzione biologica con quota della dotazione del Fondo da destinare alla realizzazione del marchio biologico italiano, al finanziamento del piano nazionale delle sementi biologiche, nonché, sentito il Ministro dell’università e della ricerca, al finanziamento dei programmi di ricerca e innovazione. Prevista, inoltre, l’introduzione di norme riguardanti la formazione professionale degli operatori del settore e i distretti biologici. Una serie di provvedimenti volti a dare maggiore tutela ai consumatori e agli imprenditori: strumenti utili a rendere più efficienti i notevoli investimenti che le imprese che effettuano nel bio.

ICEA PER UN MODELLO ETICO E SOSTENIBILE

È proprio dal biologico che parte l’impegno di ICEA. Dall’idea di un modello di economia sostenibile e solidale, verso un’economia e degli stili di vita che richiedono una conversione responsabile di metodi, sistemi e pratiche. ICEA persegue infatti – da sempre – la via della sostenibilità, per un futuro prospero e sicuro per il pianeta e l’umanità: l’offerta legata ai servizi di certificazione, di ricerca e sviluppo e di divulgazione culturale – per le aziende che intendono intraprendere percorsi di sviluppo sostenibile – è volta a garantire la serietà, l’onestà, oltre che la liceità, delle aziende certificate. Offrendo loro un vantaggio competitivo su un mercato sempre più attento ai valori etici e sostenibili e innescando così quel circolo virtuoso che dovrà portare a un modello dominante di economia, etica e sostenibile.

La lunga esperienza e il know-how maturati sul campo della certificazione e dell’ispezione dei prodotti provenienti da agricoltura biologica per venire incontro alle necessità delle imprese e dei clienti, ha portato ICEA a sviluppare schemi di certificazione che rispondono alle esigenze di mercati sempre più complessi e di consumatori sempre più esigenti. Il marchio ICEA è sinonimo di garanzia, controllo e qualità per le produzioni biologiche in tutti settori, quali l’agricoltura, la zootecnia, l’apicoltura, l’acquacoltura, la trasformazione di prodotti, la produzione di vino.